Ma pesa sempre di più un’eventuale coalizione Lega-FdI
Istituti di ricerca tutti concordi: se si tornasse domani alle urne, il Partito Democratico non avrebbe rivali. Soprattutto di fronte a un centrodestra sempre più sfaldato e in guerra.
Nei sondaggi a confronto di questa settimana sono state prese in esame le più recenti rilevazioni realizzate da Euromedia, Tecné, Piepoli, Emg, Datamedia, Ixè ed Swg: anche questa volta, proprio quest’ultimo istituto è l’unico a presentare dei dati che vanno in controtendenza rispetto a quelli degli altri.
Partendo dalla percentuale attribuita al Pd (39,8%) e passando per quella data alla Lega Nord (12%) e a Forza Italia (14,8%) il sondaggio Swg ci mostra un quadro e un rapporto tra i diversi partiti in campo diverso con il Carroccio ancora costretto a rincorrere il partito di Silvio Berlusconi e i dem che guardano avanti senza alcuna preoccupazione, inseguiti solo da un Movimento 5 Stelle che otterrebbe il 17,8% (anche in questo caso la percentuale si scosta dai dati raccolti dagli altri istituti di ricerca).
Swg a parte, dunque, tutti concordano nel dare la Lega Nord primo partito del centrodestra Salvini & Co. vnno dal lusinghiero 15,2% di Emg, al discreto 13,5% di Ixè e Tecné. Nel mezzo un 13,7% (di Euromedia) e il 14,5% e 14,8% rispettivamente di Piepoli e Datamedia.
Di contro, Forza Italia segna la sua spirale più bassa nel sondaggio di Nicola Piepoli (dove gli azzurri sono dati al 10,5%) e il suo massimo in quello di Alessandra Ghisleri che tiene FI attaccata alla Lega, con un distacco di soli 0,4 punti percentuali.
Interessante osservare il dato di Fratelli d’Italia: tutti gli istituti, danno la compagine di Giorgia Meloni oltre il 3%, ma il 5,1% attribuitogli da Emg è certamente il risultato più significativo. Se sommato alla Lega Nord (che al momento sembrerebbe il partito più vicino politicamente) per Masia una eventuale coalizione di questo tipo andrebbe a raggiungere in sostanza i 5 stelle, candidandosi a serio ineguitore di Renzi
Un dato che pesa non tanto a livello nazionale, quando a livello regionale: il 31 maggio è vicino e le alleanze ancora mobili, ma il peso di queste formazioni guidate da leader giovani e fortemente polarizzanti è ormai più che evidente.