Se siete ai vostri primi approcci con la birra, soprattutto se si tratta di birra artigianale, così ricca di sfumature rispetto a quella tradizionale industriale, i dubbi possono essere tanti. Oggi vi spiegheremo quali sono le principali differenze tra due stili di birra molto comuni e amati: pilsner e ale.
La fermentazione
La principale differenza sta nella produzione e nei diversi processi di fermentazione. Nel caso delle ale stiamo parlando di birre ad alta fermentazione, mentre le pilsner, come anche le lager, sono a bassa fermentazione. Qui vorrei fare una precisazione. Lo stile lager delle birre, non è propriamente uno vero stile birraio, ma piuttosto una definizione generica che viene data a quasi tutte le birre ad alta fermentazione. Infatti, il termine “lager” deriva da “lagerung” che significa “deposito” o “immagazzinamento”, come appunto i lieviti della birra.
Alta e bassa fermentazione
Le birre ad alta fermentazione sono prodotte a temperature elevate, tra i 15° e i 25°. Con il termine “alta” fermentazione si intende una particolare zona termica, all’interno della quale i lieviti sono molto attivi. Le birre ad alta fermentazione si riconoscono perché la schiuma è spessa e consistente, grazie alla risalita di anidride carbonica. È il processo più antico di produrre birra, la bassa fermentazione è solo successiva. Un esempio di questa birra è la ReAle di Birra del Borgo. In questa birra vengono utilizzati diversi luppoli, che rilasciano in bocca note di resina, di pino e di mandarino.
Invece, le birre a bassa fermentazione, come la pilsner, si caratterizzano per l’uso di lieviti che fermentano a basse temperature, tra gli 8° e i 10°. Potrete facilmente riconoscere queste birre anche al primo sguardo, perché il lievito si deposita sul fondo. Oggi le birre ad alta fermentazione sono tra quelle che vanno per la maggiore. Anche di questa troverete un ottimo esemplare, tra le produzioni della Birra del Borgo, la My Antonia. Si tratta di una vera e propria eccezione per il birrificio di Borgorose che non è mai stato molto avvezzo al mondo della bassa fermentazione. Ma questa My Antonia vi rapirà il cuore, e il palato.
La nascita delle Ale
Lo stile brassicolo Ale fu uno dei primi, perché gli ingredienti si facevano fermentare a temperatura ambiente, e questo rendeva il processo più facile. Però c’è il classico rovescio della medaglia. Proprio per questa sua caratteristica, la birra ale era piuttosto instabile, a causa degli sbalzi termici. In seguito infatti si iniziò a stivare la birra in luoghi molto freddi, come alcune grotte in zone di montagna.
La Ale più diffuse invece sono o quelle di origine inglese, come le Pale Ale, oppure quelle belghe.
…e delle pilsner
Le birre a bassa fermentazione, le pilsner ad esempio, invece sono molto più stabili, e questo aspetto è stato scoperto in maniera assolutamente casuale. E sembra che la loro stabilità sia legata soprattutto all’azione dei lieviti, che si andavano a depositare sul fondo dei contenitori. Così nacquero le prime lager, e quindi anche le pilsner.
Le pilsner, come tutte le altre lager, hanno un grado alcolico basso, e solitamente sono caratterizzate per sapore fruttato e aromatico.
Attualmente le pilsner sono le più diffuse sul mercato, anche negli Stati Uniti, probabilmente perché si tratta di birre adatte a tutte le stagioni. Leggere e beverine.
Come si bevono
Proprio perché sono due tipologie di birre con caratteristiche molto diverse, le Ale e le Pilsner vanno bevute in maniera diversa, a temperature diverse. Le lager molto fresche, a 4° o 6° C gradi, e le ale a temperature più alte, attorno ai 10° C.
E voi, quali preferite?